Cardiomiopatia dilatativa

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Cardiomiopatia dilatativa

Premessa


cardiomiopatia dilatativa caneLa miocardiopatia dilatativa (DCM), rappresenta una patologia cardiovascolare frequente in alcune razze di media e grossa taglia. Da un punto di vista clinico la patologia si dimostra caratterizzata da una diminuzione progressiva della funzione contrattile e da conseguente dilatazione del ventricolo sinistro. In alcune razze (Boxer e Dobermann) la malattia è caratterizzata dalla presenza di aritmie ventricolari che possono o meno essere associate a segni di disfunzione sistolica.

La diagnosi della malattia è basata essenzialmente sull’esame ecocardiografico. Nel 2003 l’European Society of Veterinary Cardiology (ESVC) ha pubblicato le linee guida per la diagnosi della malattia, ed a queste si deve fare riferimento nell’elaborazione di qualsiasi progetto volto a studiare la patologia. Deve essere sottolineato che a differenza di quanto avviene per i programmi di screening di altre patologie cardiovascolari, un singolo esame non può essere considerato definitivo per dichiare i cani esenti, in quanto si tratta di una malattia progressiva che può essere diagnosticata nella maggior parte dei casi solo in soggetti adulti. L’elaborazione di un programma di screening accurato deve quindi prevedere esami seriali condotti da medici veterinari con esperienza specifica in cardiologia.

Il seguente protocollo di screening è il frutto dell’esperienza del nostro gruppo di lavoro e utilizza le linee guida riportate dall’ESVC e da altri gruppi di ricerca.

Protocollo di screening per la diagnosi della Miocardiopatia Dilatativa

Saranno sottoposti ad indagine ecocardiografico cani di età superiore ai 3 anni (dall’analisi della letteratura e in base ai dati in nostro possesso la presenza di criteri ecocardiografici per la diagnosi della malattia nei soggetti più giovani appare improbabile)

In caso di rilievi negativi per la diagnosi i cani saranno sottoposti a controlli annuali.

In caso di rilievo border line i cani saranno sottoposti a nuovo controllo dopo 6 mesi.

Tutti gli esami ecocardiografici dovranno essere eseguiti secondo le procedure standard con i cani in decubito laterale destro e sinistro e con registrazione simultanea di un tracciato elettrocardiografico.

I cani che dimostreranno la presenza di aritmie nel corso dell’esame dovreanno essere sottoposti ad esame ECG completo (9 derivazioni), con registrazione del ritmo per almeno 2 minuti. La presenza di aritmie ventricolari o sopraventricolari dovrebbe essere seguita da un esame Holter.

I cani sottoposti ad esami dovranno essere identificati mediante microchip.

I cani sottoposti a primo esame dovranno essere sottoposti ad un prelievo ematico (5 ml di sangue in EDTA)al fine di possibili futuri studi genetici.

Al termine dell’esame sarà rilasciato un certificato timbrato e firmato dal medico veterinario esecutore dell’esame (vedi allegato 1)

Protocollo esame ecocardiografico

I cani saranno sottoposti ad esame ecocardiografico comprendente la valutazione dei seguenti parametri:

Proiezione parasternale dx (decubito laterale dx)

Misure M-mode del ventricolo sx e da esse le misure derivate di funzionalità sistolica ventricolare sx (frazione di accorciamento, frazione di eiezione, calcolo del volume telesistolico e telediastolico mediante formula di Teicholz e indicizzazione alla superficie corporea).

Distanza EPSS

Calcolo del rapporto diametro atrio sx/aorta (utilizzando la metodica B-mode)

Esame color Doppler della valvola mitralica, aortica e polmonare per il riconoscimento di possibili insufficienze o altre patologie)

Proiezione apicale parasternale sx (decubito laterale sx)

Calcolo della frazione di eiezione utilizzando il metodo area/lunghezza

Mediante metodica Doppler pulsato valutazione del flusso trans mitralico con il volume campione posizionato in mezzo al punto di massima apertura dei lembi mitralici

Diagnosi

Sono considerati criteri maggiori di diagnosi (3 punti):

Dimensioni sistoliche superiori al 95% superiore dei valori attesi secondo la formula di Cornell

Dimensioni diastoliche superiori al 95% superiore dei valori attesi secondo la formula di Cornell

Frazione di accorciamento inferiore al 20%

Frazione di eiezione in proiezione apicale 4 camere (metodo area lunghezza) < 40%

Indice di sfericità (rapporto tra diametro maggiore e minore in diastole) > 1.65

Sono considerati criteri minori di diagnosi (1 punto)

Aumento della distanza EPSS

Presenza di aritmie ventricolari

Frazione di accorciamento 20-25 %

Ingrandimento atriale sinistro (rapporto ASx/Ao > 1.5)

Presenza di fibrillazione atriale

Presenza di aritmie ventricolari

VERRANNO CONSIDERATI POSITIVI I CANI CON PUNTEGGIO = O > 6.

VERRANNO CONSIDERATI BORDER LINE I CANI CON PUNTEGGIO TRA 2 E 5

VERRANNO CONSIDERATI NEGATIVI I CANI CON PUNTEGGIO INFERIORE A 2 (I CANI CON PUNTEGGIO 1-2 DOVREBBERO COMUNQUE ESSERE RICONTROLLATI A 6 MESI)

NOTA

Poiché la cardiomiopatia dilatativa resta una diagnosi per esclusione i soggetti positivi dovrebbero comunque essere sottoposti a valutazione della funzione tiroidea e a misurazione della pressione arteriosa al fine di escludere la miocardiopatia ipotiroidea e quella ipertensiva.

Esame ECG

L’esame prevede l’esecuzione di un esame standard a 6 derivazioni (scorrimento carta 50 mm/sec) e la registrazione per almeno 2 minuti del ritmo cardiaco (derivazione D II, scorrimento 25 mm

 


Scheda Screening MCPD.pdf


 

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